Tutti i requisiti e le tempistiche da rispettare per usufruire del bonus che tutela il patrimonio immobiliare italiano. Vediamo i dettagli.
Per tutto il mese di febbraio possono essere presentate le domande per accedere al bonus destinato al restauro di edifici di interesse storico e artistico, una tipologia di immobili di cui la nostra Toscana è particolarmente ricca.
Anche nella nostra zona ci sono vari edifici storici; basti pensare a Palazzo Bertini, costruito nel lontano 1851 e tuttora presente a San Benedetto, una delle frazioni di Cascina che abbiamo descritto nei nostri articoli dedicati al territorio in cui lavoriamo ( → “Cascina e le sue frazioni: inizia il nostro viaggio tra storia e curiosità” e “A passeggio verso Cascina: conosci davvero la nostra zona?“).
Vediamo allora in cosa consiste questo bonus, a chi spetta e come fare per usufruirne prima della scadenza.
Che cos’è il Bonus Restauro?
Il Bonus Restauro è un’agevolazione pari al 50% delle spese sostenute nel 2021 e nel 2022 relative ad interventi di manutenzione, protezione e restauro di immobili di interesse storico o artistico.
Introdotto dal Decreto Sostegni Bis a Maggio 2021, il Bonus Restauro ha come obiettivo principale quello di incentivare i lavori su questa particolare tipologia di edifici e di favorire così anche la tutela e la valorizzazione del patrimonio immobiliare storico del nostro Paese.
Ma chi può usufruire di questo Bonus?
Potranno usufruirne tutte le persone fisiche che detengono a qualsiasi titolo un immobile di interesse storico e artistico, a patto che questo sia inserito all’interno della Conservatoria dei Registri Immobiliari e che non sia utilizzato per l’esercizio di un’attività d’impresa, di un’arte o di una professione.
Tutti coloro che rispettano tali requisiti potranno richiedere il credito d’imposta pari al 50% delle spese fino a un importo massimo complessivo di 100.000 euro, solo se relative ai seguenti interventi:
- interventi di manutenzione straordinaria;
- interventi di messa in sicurezza dell’immobile;
- interventi di risanamento;
- opere di restauro;
- lavori di ristrutturazione edilizia e interventi su impianti (soltanto se autorizzati dalla Soprintendenza);
- interventi effettuati per la rimozione delle barriere architettoniche;
- lavori per la conservazione dell’edificio.
Invece l’agevolazione non spetta per i semplici adeguamenti di natura funzionale e tecnologica.
Per avere diritto al Bonus è necessario essere in possesso dell’attestazione di un professionista qualificato secondo la normativa vigente.
Ricordiamo inoltre che il Bonus non è cumulabile né con altri contributi né con finanziamenti pubblici e che sarà erogato fino a esaurimento delle risorse (pari ad 1 milione di euro per ciascun anno).
Come richiedere il Bonus restauro?
Per richiedere il credito d’imposta si dovrà compilare questo modello e inviarlo in via telematica al Ministero della Cultura.
Attenzione però alle tempistiche da rispettare: la data di scadenza per la presentazione della domanda è fissata al 28 febbraio 2022 per i lavori relativi al 2021 e al 28 febbraio 2023 per quanto riguarda i lavori svolti nel corso dell’anno appena iniziato.
Alla domanda da inviare si dovranno poi allegare alcuni documenti e dati necessari per l’approvazione:
- gli estremi del provvedimento di tutela dell’edificio,
- l’autorizzazione ad effettuare gli interventi per i quali si fa domanda,
- la data di inizio dei lavori,
- l’elenco dei lavori da svolgere,
- il costo complessivo dettagliato delle operazioni,
- l’attestazione di effettività delle spese sostenute.
Soltanto una volta inviata la domanda, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del territorio di competenza si occuperà di verificare l’ammissibilità delle istanze e procederà a comunicare l’esito delle istruttorie alla direzione generale.
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