Dopo mesi in cui il tasso fisso era di gran lunga il preferito dai mutuatari, il tasso variabile torna ad interessare chi chiede un finanziamento alla banca per comprare casa. Ecco perché.
In questi ultimi anni il livello dei tassi eccezionalmente basso ha creato delle condizioni molto favorevoli per tutti coloro che hanno deciso di chiedere un mutuo ad un istituto di credito per acquistare la loro prima casa o per fare un investimento immobiliare.
Fino a qualche mese fa sembrava che gli italiani non avessero dubbi sul tasso da preferire: il 90% di coloro che accendevano un finanziamento per l’acquisto di un immobile sceglievano il fisso.
Un’indagine condotta da Il Sole 24 Ore a dicembre 2018 dimostrava infatti che la richiesta del tasso fisso rispetto al variabile era in vantaggio schiacciante.
La tendenza riguardava non solo i nuovi mutui, ma era confermata anche con un 92% di preferenza per il fisso sulle operazioni di surroga.
A contribuire a questo trend è stato sicuramente anche il clima di instabilità economica e politica dei mesi passati, che ha aumentato il bisogno di certezze degli italiani, più propensi a pagare una rata più cara ma stabile e non soggetta a cambiamenti piuttosto che una rata conveniente ma che può variare nel corso del tempo.
Adesso invece i mutui a tasso variabile stanno rialzando la testa. Dopo aver toccato il fondo, a marzo le richieste di mutui a rata indicizzata sono tornate a crescere del 17,1%.
Cosa ha determinato questo recupero del variabile?
Il 98% dei mutui a tasso variabile concessi in Italia sono agganciati all’indice interbancario Euribor, perciò un eventuale aumento della rata dipenderà dal suo aumento o da rialzi dei tassi da parte della Banca Centrale Europea.
A gennaio e a marzo proprio la Banca Centrale Europea ha fornito segnali distensivi sul fronte tassi confermando che nell’anno in corso non ci sarà alcun rialzo dei tassi e che questi resteranno bassi ancora a lungo.
Allungando i tempi per un aumento, si è accresciuta la platea di chi ha scelto il tasso variabile, potenzialmente più soggetto ad un rincaro nel tempo, ma di certo più conveniente nei primi anni di vita del mutuo.
Infatti un altro fattore da considerare è che, per come funziona il piano di ammortamento di un mutuo, la maggior parte degli interessi viene pagata nella prima metà di vita del contratto.
Perciò chi stipula mutuo a tasso variabile non deve preoccuparsi di eventuali rialzi dei tassi (e quindi delle rate) per l’intera durata del contratto, ma per poco più della metà.
Ciò rende questa opzione ancora più vantaggiosa per i mutui di breve durata (10-15 anni).
Diventare proprietario di un immobile è la realizzazione di un progetto appagante ma molto impegnativo.
Prima di scegliere il tuo mutuo individua il tipo di tasso più conveniente per te, valutando tutte le caratteristiche del finanziamento alla luce della tua situazione economica e delle condizioni del mercato.
Per il tuo acquisto affidati a professionisti che possano assisterti in ogni fase della compravendita e fornirti una valida consulenza anche sulla forma di finanziamento giusta per te.